FERMO – Non conosceva limiti Mario Scarfini. Uno perché da biologo cercava sempre qualcosa in più, il dettaglio, la particella, il quid che poteva diventare utile per tutti. Due perché amava le montagne come poche altre cose, famiglia a parte. Camminatore instancabile, conoscitore di cime e sentieri, tanto da diventare presidente del Cai. Difficile quindi immaginarlo fuori luogo lassù in alto, nel cielo, dopo che un malore se l’è portato via all’improvviso.
Più in su di così non sarebbe mai potuto arrivare il padre dell’assessore allo Sport di Fermo. Una vita in mezzo alle persone, vuoi per lavoro, negli ultimi anni si era dedicato prima a Palmatea e poi al laboratorio analisi San Giorgio, vuoi per quel desiderio di non fermarsi mai, di prendere il suo zaino, le racchette, infilarsi gli scarponcini e iniziare il cammino.
Lascia una grande famiglia, tanti nipoti che avrebbe continuato a condurre sui Sibillini, facendoli innamorare di una terra che merita di essere conosciuta.