Non poteva che andarsene nel periodo natalizio Giampaolo Giampaoli. L’imprenditore che aveva trasformato l’azienda di famiglia in una vera industria si è spento, lasciando orfani i tanti che sono cresciuti mangiando panettoni, torroni, colombe e biscotti prodotti ad Ancona.
Un colosso partito dal piccolo, uno dei simboli di quelle Marche capaci di prendersi fette di mercato nonostante la dimensione iniziale sembrasse poter essere un limite. Ottant’anni, il calcio nel cuore, lascia la moglie e il figlio Gabriele.
Un vero capitano d’industria, salito al timone della ditta che da inizio novecento ha saputo ritagliarsi uno spazio nel mondo dei dolci grazie alla sua qualità artigianale. “un personaggio storico che ha incarnato l’anima della città” ha detto la sindaca Valeria Mancinelli.
Presidente di Confindustria prima e poi della Camera di Commercio per sei anni, ha segnato anche la vita delle associazioni: “Negli anni del suo mandato nell'allora Camera di Ancona – racconta Gino Sabatini, numero uno dell’ente regionale - ha saputo imprimere a un ente in trasformazione la sua energia e capacità comunicativa; ricordiamo l'impegno sulla partita delle infrastrutture e in ogni sfida che riguardasse il territorio e il ruolo delle Marche come baricentro nazionale e adriatico. Aveva la capacità di mettersi in gioco e aprire i propri orizzonti”.
