FERMO – Un lungo post su Facebook per dire ‘io sono Acquaroli e sono fatto così’. Se qualcuno avesse dei dubbi sulle strategie del presidente della regione Marche soprattutto a livello di comunicazione e presenze sui media, viene riportato alla realtà: “Non ho necessità di raggiungere alcuna ribalta nazionale per accreditarmi con il Governo Italiano e le istituzioni europee in quanto è noto a tutti che il grado di conoscenza con tantissime figure di primissimo piano è già elevato che la partecipazione a queste trasmissioni non ne trarrebbe alcun beneficio”.
In un colpo solo il presidente replica all’ex sottosegretario della Lega, Siri, e manda un messaggio al suo probabile competitor, Matteo Ricci, europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, che aveva detto che il primo promoter della Regione dovrebbe essere lo stesso presidente.
“Un giorno mi vogliono ministro del turismo, un altro dicono che non esisto. Una cosa è certa, non sono paragonabile al mio avversario (Matteo Ricci, ndr) perché ho un percorso diverso dal suo: non penso alle comparsate che tolgono tempo e spazio al lavoro concreto a favore dei marchigiani. Non ho ambizione ricoprire altri ruoli, resto concentrato su quello che c’è da fare per le Marche”.
Non solo, Acquaroli entra ancora di più nel tema, mostrando il suo lato ‘serio’ che non lo rende poi così mediatico: “Non ho ambizioni dentro il partito, ne faccio parte da 25 anni e condivido il percorso con la presidente Meloni, che gode della mia stima assoluta. Non ho motivo per cercare spazi di notorietà effimera, ma preferisco restare concentrato sul mio lavoro che oggi sono le Marche”
Che poi altri abbiano altre ambizioni è lecito: “Ma sappiate che non mi sono mai sottratto a portare la voce delle Marche dove è stato necessario e quando era giusto e opportuno. La mia politica è fatta di cose concrete” conclude il governatore.
