FERMO – Pronti, da martedì riaprono i negozi nelle Marche. Riaprono parrucchieri ed estetisti, ma anche negozi di scarpe e di articoli per la casa. Insomma, torna un po’ di normalità. “Torniamo arancioni” sintetizza il presidente della Regione, Francesco Acquaroli.
Ma le Marche restano una regione fortemente a rischio, per cui sarà determinante che la ritrovata ‘piccola’ libertà non diventi deregulation. Altrimenti il ritorno in rosso questa volta sarà lungo e doloroso. Da mercoledì quindi riaprono le scuole, tutte, incluse le Superiori con il 50% della presenza in aula. Salvo nuove ordinanze regionali.
Quello che no cambia è il destino di ristoranti e bar, che proseguiranno solo con l’asporto. "Siamo una regione a rischio moderato tendenziale alto - commenta Marco Pompili, che coordina l'Osservatorio epidemiologico della Regione Marche -: da due settimane è in corso una lenta digressione, sia pure strutturale, della curva epidemica e il nostro Rt è a 1,04".
Rispetto ai dati presi in esame e relativi alla scorsa settimana, le Marche hanno registrato mediamente 234 contagi su 100 mila abitanti e solo la provincia di Ancona supera il cut off con 254. Il direttore dell'Osservatorio ha evidenziato anche una minore pressione sugli ospedali della regione: oggi sono 142 i posti occupati in terapia intensiva, il 56,8% di quelli disponibili ("nelle due settimane precedenti i valori erano 61% e 60%") e quelli nell'area medica 793, con il 58% dei letti occupati, "rispetto al 64% e 59% delle settimane precedenti".
Il futuro è tutto da costruire: “L'uscita dalla crisi sarà molto molto lenta, anche per via della variante inglese che ormai interessa il 90% dei marchigiani contagiati".
r.vit.