FERMO – La notizia era attesa, ma non scontata: "Posso comunicarvi che nella prossima settimana la nostra regione sarà gialla”. Almeno fino al 15 gennaio. A dirlo, via Twitter, è il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli. Che però poi aggiunge: “Una boccata d'ossigeno dopo un lungo periodo di restrizioni dure, ma dobbiamo restare prudenti perché il virus c'è e gira molto (indice RT 0,93)".
E ha ragione il presidente. Solo nel Fermano ieri sera ci sono state altre due vittime: una 67enne di Petritoli e un 81enne di Servigliano. A questo si aggiungono 65 ricoverati al Murri. Il futuro è nelle mani del vaccino. A oggi, hanno aderito 1200 dipendenti dell’Area Vasta 4 che entro domenica avranno tutti ottenuto la prima dose. Da lunedì, poi, spazio al personale medico e infermieristico delle Rsa, oltre che gli ospiti delle strutture. A effettuare le vaccinazioni saranno in questo caso i medici di medicina generale in accordo con le varie Rsa.
Intanto, però, da lunedì bar e ristoranti torneranno aperti, fino alla 18, con possibilità di servizio ai tavoli, ma sempre con il rispetto del distanziamento e dei vari sistemi di protezione. Libera la circolazione, ma dentro i confini regionali.
A livello nazionale, sono dieci le regioni, al 5 gennaio 2021, che superano la soglia di sovraccarico del 40% individuata dal decreto del ministro della Salute del 30/4/2020 nelle aree ospedaliere non critiche per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia. E' quanto emerge dal report numero 34 dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Universita' Cattolica, Altems. Si tratta della provincia autonoma di Trento (61,42%), il Friuli-Venezia Giulia (51,45%), il Piemonte (48,88%), il Veneto (44,9%), la P.A. di Bolzano (44,81%), il Lazio (44,68%), l'Emilia-Romagna (44,01%), le Marche (42,24%), la Liguria (41,19%) e la Puglia (40,85%).