Le Marche protagoniste in Parlamento per l’elezione del presidente della repubblica con tre grandi elettori. Due erano scontati: Francesco Acquaroli e Dino Latini, rispettivamente presidente della regione del Consiglio regionale. Sul terzo componente, spettante alla minoranza, a spuntarla è Maurizio Mangialardi la fuga ‘mediatica’ di Fabrizio Cesetti in favore della sindaca Mancinelli si è infranta contro il muro del Partito democratico che si è ricompattato sul suo capogruppo.
Tra le tante lacerazioni interne ai Dem, per fortuna non c’è stata quella sul volto da spendere i un momento così importante per il paese. “La nostra delegazione partirà chiaramente da presupposti diversi, come è normale che sia in democrazia, ma auspico, perché no, che la comune volontà di fare il bene dell'Italia e delle Marche ci consenta alla fine di ritrovarci uniti sul nome del prossimo presidente" commenta Mangialardi. "I nomi che sono in ballo sono tantissimi, vediamo nei prossimi giorni quello che sarà lo scenario più veritiero. Credo che più arriviamo nella prossimità del voto e più si potrà avere uno scenario più chiaro e anche più decifrabile" aggiunge il Governatore.
“Il Parlamento in seduta Comune, convocato dal Presidente della Camera Roberto Fico, si riunirà il 24 gennaio a partire dalle ore 15. Nel complesso saranno 58 i delegati regionali, tre per ogni Regione (ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno), così come previsto dall’articolo 83 della Costituzione italiana” spiega Dino latini che ha aperto il consiglio con un minuto di raccoglimento dedicato a David Sassoli, un uomo o che “ha operato senza cadere negli eccessi, ma anche senza rinunciare alle proprie convinzioni”.
Per Acquaroli, Sassoli è sempre stato una figura disponibile al dialogo e al confronto, capace di tenere un alto profilo istituzionale”.