FERMO – Un inteso fine settimana, il primo da presidente della Regione Marche per Francesco Acquaroli, condito dal viaggio ad Assisi. “Due giorni intensi, emozionanti insieme a tanti sindaci, vescovi, cittadini e il presidente del consiglio Conte. La presenza di San Francesco nelal nostra regione è ovunque, per cui iniziare così è stato importante per ribadire il rapporto con la regione Umbria con cui dobbiamo aumentare la nostra collaborazione e sinergia”.
Ma se il corpo era ad Assisi, la testa seguiva ogni numero che arrivava dal Gores regionale. “Noi vogliamo evitare che i marchigiani debbano rivivere le chiusure. Un po’ più di attenzione al modo in cui ci si comporta anche in base al luogo dove siamo è importante. Il virus non ha un orario, con il cambio della stagione, con quello delle abitudini, visto che l’autunno porta le persone a vivere di meno in strada e più nei lunghi interni, serva una attenzione particolare”. Ecco il motivo per cui il presidente Francesco Acquaroli ha firmato la sua ordinanza: “Nessuna repressione, ma un tenere alta l’attenzione su un problema che non è in dimensione importante, ma che riporta l’attenzione sulla prevenzione e l’uso della mascherina”.
Non ci si può permettere un nuovo lockdown: “Dobbiamo superare i danni economici importantissimi lasciati dalla primavera, sono state oltre mille le imprese marchigiane che hanno chiuso nel secondo trimestre. Un numero importante che va ad appesantire una tendenza preoccupante. Attenzione, le imprese sono il futuro, vanno difese e messe in condizione di competere.
Per riuscirci serve l’impegno di tutti: “Se ognuno aumenterà il suo senso civile, potrà aiutare il sistema”. Da oggi il presidente sarà operativo nel suo ufficio: “Partendo dal sisma, che sarà una priorità, vi garantisco che le riunioni e le azioni saranno immediate. Insieme riporteremo le Marche dove devono stare, riuscendo anche a valorizzare i giovani, sostenendo la loro imprenditorialità, e ridandogli centralità nelle azioni politiche e sociali. Hanno la capacitò di operare, per farlo si fanno con politiche mirate che riescono a dare risalto alla loro capacità di innovare e di legarsi al mondo” conclude il presidente.
r.vit.