FERMO – Mototerapia. Fermo ci crede da anni, grazie al supporto di privati sensibili: sport e sociale insieme. Per questo Mirco Giampieri e Alberto Scarfini ci mettono la faccia. “Una serie di appuntamenti che ci rende orgogliosi, diamo la possibilità a ragazzi con disabilità di affrontare avventure ed emozioni nuove. protagonista il nostro mare e il bike park di Girola” introduce l’assessore allo Sport.
Per l’amministrazione è una opportunità “non comune in tanti comuni” ribadisce l’assessore giocando con le parole. “La gioia di chi entra in acqua con la moto è incredibile, ripaga di ogni sforzo. Fare amministrazione in questi momenti è facile”.
Giovanni Cruciani ed Emiliano Tomassini sono i due ‘operativi’. Il rapporto tra comune e organizzatori è nato nel 2020. “In alcuni grandi ospedali la mototerapia è già in essere, quando ce l’hanno proposta abbiamo scelto la sperimentazione. C’è stata una grande adesione. E così quest’anno cresciamo con quattro tappe in mare e una a terra” riprende l’assessore ai Servizi Sociali. Si vive uno scambio di idee e opportunità tra diversamente abili. “Coinvolgiamo numerose associazioni e speriamo che le persone partecipino, il pubblico è un ulteriore stimolo”.
Primo appuntamento a giugno, il 26, poi luglio, 10 e 30, infine agosto, il 28. Mentre per il quod si scende in campo il 25 settembre nel bike park gestito dall’associazione 4M, con i giovani che si muoveranno lungo la ciclovia.
La Ski Driver, vera anima del progetto, partecipa al campionato italiano moto d’acqua. “In Italia la mototerapia c’è, ma la nostra è differente. Organizziamo le giornate – spiega il presidente Emiliano Tomassini, che è anche il numero uno della Cna - con un massimo di 14 ragazzi che hanno mezza giornata a diposizione. È una scelta, non solo 5’ per provare. Ogni ragazzo la vive in maniera diversa, c’è chi per salire in moto ha bisogno di due volte. Poi il tutto si conclude con una premiazione dedicata e un pranzo sociale che li fa stare insieme”.
L’anno scorso numerose amicizie si sono create. “A settembre si passa al quod, stesso sistema solo che con la moto l’invito è aperto a tutti perché più semplice da gestire” prosegue Tomassini.
Partecipa chi ha problemi mentali, i sordomuti e chi ha problemi fisici. Attraverso il Sollievo, l’Asur, San Girolamo e Psiche 2000, per citare alcune associazioni, partecipano alle giornate tani raagzzi. “Dal caschetto al giacchetto, ci sono tutti i sistemi di sicurezza. Dentro l’associazione abbiamo una psicologa che segue le disabilità. Chi chiama al 3403972280 e si prenota, viene valutato dalla psicologa per essere certi che il giovane sia adatto all’attività. Per questo il gruppo non è grande, ma si limita a una dozzina, perché la giornata deve davvero essere una gioia e non lasciare magari delle paure” precisa Tomassini che è stato chiamato da altri comuni costieri ma ha scelto di dare tempo e impegno a Fermo, che ha creduto per prima nel progetto
Un progetto nato durante il Covid, in un anno senza gare. “Ho un caro amico che ha avuto il figlio investito a otto anni, dopo lunghissime cure il suo corpo ha ripreso a funzionare a metà. Le attività sportive lo stimolavano, da lì è nata, su esempio di alcuni sport che questo ragazzo aveva vissuto, l’idea di abbattere ogni barriera, anche economica rendendo tutto gratuito. L’anno senza gare ci ha convinto a investire tempo e risorse in qualcosa di speciale” aggiunge Tomassini.
Tutto ripagato dal primo evento, che ha caricato gli sportivi ‘a palla’ come ricorda emozionandosi Tomassini. “Un dono incredibile anche per i genitori, che mai avrebbero pensato di vedere un figlio su una moto d’acqua. E invece, dopo i timori iniziali non volevano più scendere” concludono Scarfini e Giampieri.