di Raffaele Vitali
FERMO – La Fermana è salva, almeno dal punto di vista societario. Ieri pomeriggio c’è stata l’ultima e necessaria firma al tribunale di Fermo per chiudere il percorso che ha permesso di salvare finanziariamente la società e superare lo scoglio dei debiti milionari.
La firma sull’accordo di ristrutturazione l’ha messa anche Maurizio Vecchiola, come ex patron prima ed ex sponsor poi con la sua Finproject. Alla sua penna si è ben abbinata quella della famiglia Simoni che in questi ultimi mesi ha fatto ulteriori sforzi, come si deve a una proprietà, per andare a coprire il mancante.
Sta di fatto che alle 17.45 del 31 marzo, evitando così il pesce d’aprile, tutti i creditori, la parte principale era verso lo Stato tra Inps e Inail, hanno accettato la ristrutturazione. Peccato che la salvezza economica, con l’impegno personale dello stesso Vecchiola (500mila euro cash e la cancellazione del credito che anche lui aveva accumulato nei confronti della Fermana, ndr), non stia andando di pari passo con quella sul campo.
La disgraziata stagione sta pian piano portando la Fermana sul baratro della retrocessione in Eccellenza.
La vittoria di Sora avrebbe lasciato maggiori speranze, il calendario non è amico, soprattutto perché la Civitanovese, che è l’obiettivo nel mirino, ora ha davanti a sé due sfide contro pari classifica per cercare di fare punti e chiudere la partita salvezza.
In ogni caso, in Eccellenza, grazie alla ristrutturazione del debito accumulato, la Fermana ci andrà con la sua matricola originale, la stessa partita Iva e un debito di poco più di duecentomila euro, che è il cosiddetto 'debito fisiologico' nel calcio.
Considerando che il vecchio e corposo debito era stato congelato, per il disastro della stagione in corso non ci sono giustificazioni, restano gli errori tecnici da parte di chi ha costruito la squadra e di chi l’ha guidata in campo.
Nel corso degli ultimi anni, di scelte sbagliate ne sono state fatte, a cominciare da come venne usato il mezzo milione di sponsorship nell’ultima stagione targata Finproject. L’obiettivo era quello di allestire una squadra, mettere in ordine i conti e magari scendere degnamente in D per poter poi consolidare nuovamente la società. Ma l’ambizione e le prime vittorie targate Protti portarono i canarini a sognare e poi a piangere, per i conti che peggioravano e per le minori entrate dovute anche all’uscita di scena, già annunciata di Vecchiola.
Oggi, con l’ultimo sforzo dell’ex patron si può se non altro guardare al futuro con serenità. Se poi sarà in Eccellenza, si vedrà. Ma almeno la Fermana ci sarà. E non è poco, soprattutto per i tifosi che da sempre la tifano e la seguono in giro per l’Italia.