FERMO – L’emergenza Covid ha rallentato il piano, ma oggi si riparte con il percorso fondamentale per la sanità: la riduzione delle liste di attesa. “Non sarà banale, l’efficienza non riprenderà domani mattina” introduce Luca Ceriscioli, presidente e assessore regionale alla Sanità.
Il punto chiave, intanto, è la semplificazione della prenotazione. “Da mesi la protesta era sull’attesa al telefono per una prenotazione, più ancora che i tempi di realizzazione della visita”. Farmacia e comune sono due punti di riferimento, per questo al fianco di Ceriscioli il presidente di Federfarma Stefano Golinelli, il presidente Anci Mangialardi e Luca Pieri per le farmacie comunali.
“Mettiamo a disposizione dei cittadini, soprattutto degli anziani, le farmacie, oltre che gli sportelli Cup. Per i giovani stiamo lavorando su App sempre più efficienti” riprende il governatore che parla di “sanità ancora più vicina ai territori”.
Luca Pieri è vicepresidente nazionale Assofarm: “Siamo la regione che in assoluto riconosce il ruolo della farmacia come parte integrante del sistema sanitario regionale. Lo dico con i numeri. Già durante l’emergenza Covid aver introdotto la distribuzione dei farmaci diretta in ogni farmacia, dando al cittadino al possibilità di muoversi il meno possibile, ha fatto sì che le Marche fossero un modello. Ora siamo alla ciliegina sulla torta, con il sistema Cup affidato alle farmacie”.
Un anno e mezzo di lavoro per rendere la farmacia una propaggine del sistema sanitario. “In un mondo digitalizzato, la farmacia offre il front office. Bisogna diversificare per sopravvivere, iniziando dal dare una risposta ai bisogni reali del cittadino. Che chiede un’interfaccia” riprende il presidente di Federfarma, Stefano Golinelli.
Per Maurizio Mangialardi “è un progetto enorme, perché crea un vero punto di riferimento per i cittadini e i pazienti. Avere la possibilità del farmaco dentro casa e dare la possibilità di prenotare le prestazioni è la modalità vera per far sentire il sistema sanitario dentro le abitazioni. Siamo sempre molto critici su noi stessi, ma quando dal nazionale dicono ‘bisogna fare come le marche’ ci dice che siamo sulla strada giusta”.
Nel 2019 si era partiti con una ‘sperimentazione’ con alcune farmacie per un servizio volontario, fattore che aveva fatto storcere la bocca proprio a Federfarma. “Qui si parla di 534 farmacie, tra pubbliche e private, che sono coinvolte” aggiunge la direttrice Nadia Storti affiancata dai responsabili del servizio sanità che chiariscono la trattativa con Assofarm e Federfarma: “Paghiamo lo stesso compenso che viene dato al Cup”.
Al momento ha aderito il 20% delle farmacie private, “ma sappiamo che in molte altre si aggiungeranno”, mentre sono coinvolte tutte le comunali “che riprendono servizi già fatti in passato e che affronteremo al meglio, creando postazioni mirate”. In Emilia Romagna, che ha già avviato il servizio, ha il 40% delle prenotazioni in farmacia. “Partiamo con 120, ma l’obiettivo è averle tutte” chiosa Ceriscioli.
Chiaro che questo servizio si aggiunge alle prenotazioni via telefono, che sarà sgravato dalla mole di lavoro. “Uno degli obiettivi è anche arrivare al pagamento della visita direttamente in farmacia, ci sono solo delle modifiche tecniche” spiega pieri che spera di ‘regalare’ al presidente questo servizio prima della fine del mandato.
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