di Raffaele Vitali
FERMO - Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha convocato tutti i sindaci, i presidenti di Provincia, i consiglieri regionali e i prefetti di Ascoli e Fermo a San Benedetto del Tronto. “Dopo l’incidente mortale in autostrada abbiamo detto basta, bisognava intervenire. L'incidente con incendio a Cupra Marittima ha fatto cambiare tutto”.
Aeroporto lontano, treni ad alta velocità sempre più rari e ora problemi con la viabilità su gomma. Ad alzare la voce, in primis, è stato Pasqualino Piunti, sindaco di San Benedetto del Tronto, la città regina del turismo marchigiano. “Mai come questa volta siamo tutti dalla stessa parte”.
I lavori in corso sulla A14 sono di adeguamento, questo lo hanno ricordato tutti. Come a far capire che sono necessari. “Ma – precisa subito Acquaroli – verranno sospesi dopo il 9 luglio e riprenderanno a settembre. Abbiamo avuto anche la garanzia che saranno ripristinate le due carreggiate in entrambi i sensi di marcia”. Aspetto quest’ultimo fondamentale visto che a oggi nei fine settimana, nonostante le rassicurazioni, non è avvenuto.
I sindaci sono arrivati con le migliori intenzioni, compatto il Fermano con i primi cittadini di costa e interno, in particolar modo della Valtenna. E tutti hanno ribadito “il cambio di passo metodologico, con un vero coinvolgimento mai avvenuto prima”.
Due verità sono emerse: la prima è che non esisteva uno studio di fattibilità sulla terza corsia della A14 e neppure l’idea di farlo. La seconda è che i lavori in corso proseguiranno per altri tre anni. Nel mentre, però, servono soluzioni per alleviare i disagi, enormi, che subiscono i comuni costieri, ma in realtà tutto il sistema economico della dorsale adriatica.
I SINDACI
“Si sta mettendo a posto un’autostrada vecchia e senza futuro. Serve una visione più ampia. Di certo la mia città ha superato il ‘no’ di tanti anni fa” tuona Nicola Loira, primo cittadino di porto San Giorgio. “Non si può pretendere che siamo noi a gestire il carico di traffico, sospendendo l’uso dei semafori non avendo vigili” aggiunge Berdini di Pedaso. “Ma lo sapete che ho investo 50mila euro nella Polizia municipale e che mi ritrovo a chiudere buche sulla Statale nel tratto di competenza comunale, magari pensare a un rimborso?” aggiunge Piergallini di Grottammare.
In tanti intervengono, Paolo Calcinaro incluso che allarga il tiro: “Serve una visione di futuro, ma grazie per questo approccio che la Giunta dimostra. Siamo vittime di un errore storico. Fermo dà un pieno appoggio. Il tratto fino a Pedaso ha una prospettiva, sono certo che questa amministrazione regionale può arrivare all’apertura del cantiere entro la legislatura”.
Quello che i sindaci chiedono e che anche lo stesso Acquaroli ha messo sul tavolo di Aspi è “un cronoprogramma preciso dei lavori, visto che saranno lunghi”. “Non è possibile ripiombare nello scenario dei mesi passati. Se non si interviene, si danneggia tutta la dorsale Adriatica” riprende subito Acquaroli che a ogni passaggio ricorda che concerterà le scelte. Magari non si arriverà all’idea di Campofilone di una strada più interna, “ma se ci sono i fondi per cambiare volto alla viabilità, usiamoli bene” chiosa Cannella.
LA REGIONE
L’assessore Baldelli si muove tra tecnicismi e politica: “La terza corsia porta economia. Noi abbiamo aperto il dossier A14. Inconcepibile che una parte di regione subisca un imbuto e anche per questo abbiamo sottoscritto il patto con Abruzzo, Molise e Puglia per un corridoio Adriatico non più rinviabile”. Superare gli errori di valutazione del passato è il primo scoglio “ma sentire i sindaci interessati dire che sono pronti a credere nel progetto ci dà fiducia”.
Il 25 gennaio presidente e assessore hanno incontrato Società Autostrade “che ci ha confermato che eravamo all’anno zero”. E dire che l’ex ministra Paola De Micheli il 2 dicembre del 2020 dichiarava che c’erano pronti 1,3miliardi di euro per la terza corsia. “Peccato che – sottolinea con ironia l’assessore Guido Castelli – quando il 30 novembre si è chiuso il piano di sviluppo, delle Marche non c’era traccia”.
Ora si farà lo studio di fattibilità “ma abbiamo anche chiesto e ottenuto che Aspi esegua uno studio sull’alternativa all’ampiamento da Pedaso a San Benedetto del Tronto”.
I sindaci ascoltano. Sono novità importanti e soprattutto condivise. “Soddisfazione per questi risultati ma il nostro impegno continuerà in maniera incessante per dare soluzioni e dignità al nostro territorio troppo spesso massacrato con l’indifferenza di alcuni amministratori pubblici. Questo percorso vogliamo percorrerlo e condividerlo con tutti i sindaci della nostra terra” aggiunge il consigliere regionale della Lega, Marco Marinangeli.
Non è un dettaglio che i lavori vengano sospesi e che già si sia ottenuto uno sconto sul pedaggio. “L’interruzione dei lavori è il massimo che potevamo ottenere. Siamo dentro l’estate del rilancio, con grandi prospettive del turismo. Ora ragioniamo sul cronoprogramma futuro e nel mentre chiediamo scusa ai cittadini. Ma credetemi, in otto mesi fare di più era difficile”.
Non ama promettere il governatore, ma l’assessore Baldelli si lascia andare a una visione: “Siamo consci che serve anche una alternativa. La Mezzina è una nostra priorità, una infrastruttura che colleghi Macerata ad Ascoli Piceno è nei nostri piani. Ne stiamo discutendo con l’Anas, perché dove è provinciale bisogna che la strada diventi statale in modo che i fondi siano garantiti”.