di Raffaele Vitali
PETRITOLI – Luca Pezzani chiama, i sindaci rispondono. Due i punti fermi alla fine di una lunghissima riunione: terza corsia con allargamento in sede, strada Mezzina come priorità anche se non si farà a breve.
Petritoli con la sua altissima torre si conferma un attrattore. Anche per la Regione che a pochi giorni dal voto schiera il presidente Francesco Acquaroli, l’assessore alle Infrastrutture Baldelli e il dirigente Nardo Goffi. Con loro anche l’onorevole Mauro Lucentini e il consigliere regionale Andrea Putzu.
“Per noi è un momento importante, abbiamo bisogno di far conoscere alla Giunta regionale quello che serve a questo territorio a livello di strade e connessione” esordisce Pezzani salutando i tanti colleghi presenti: Paolo Calcinaro per Fermo, Endrio Ubaldi di Montegranaro, Alberto Antognozzi di Grottazzolina, Carla Piermarini (Ortezzano), Stefania Mattetti (Lapedona), Giovanni Palmucci (Monte Giberto), Gianmario Borroni (Monte Rinaldo), Giuliana Porrà (Altidona), Carlo Maria Bruti (Pedaso), Ezio Iacopini con il vice Mandolesi (Ponzano), Tano Massucci (M.V.Combatte).
Pezzani, fresco del plauso della Cnn per il suo comune, collega subito le infrastrutture al turismo. “Valdaso e Valdete si muovono compatte nelle richieste alla Regione, serve una visione comune. Se la quadrilatero ha fatto rinascere Civitanova, siamo certi che lo stesso accadrà con la Mezzina, che è la vera opera fondamentale del territorio”.
Pezzani torna indietro di 40 anni, quando si è cominciato a parlare di questa infrastruttura, che non è mai davvero iniziata dopo il tratto veregrense. “È costosa? Noi vogliamo chiarezza. E sono certo che l’assessore Baldelli la farà. È una strada che deve essere al centro di ogni dibattito, Pnrr o fondi ministeriali”.
La Mezzina la vogliono tutti, è tra le dieci opere più importanti della Regione, lo hanno ricordato tutte le associazioni. Acquaroli appena eletto aveva parlato di renderla Statale, per farla entrare nei fondi Anas, ma poi tutto si p complicato. “C’è la terza corsia, ma c’è anche la Valdaso che andrebbe allargata e migliorata, con costi ovviamente molto più bassi della Mezzina. Il vero dramma sono le strade provinciali. Bene rilanciare i borghi, ma vanno collegati, solo così si sopravvive” è il bignami di Pezzani su cui prendono appunti i vertici regionali.
Baldelli e la visione comune
“Quello che vi chiedo è di farvi trovare con idee e progetti pronti”. L’assessore Baldelli si alza e prova a dare risposte a livello di futuribilità e tempi brevi. “La prima cosa che ho chiesto in una volta nominato è stata quello di aprire gli armadi dei progetti. L’architetto Goffi mi confermò che da 12 anni la regione non investiva in progetti. In due mesi abbiamo stanziato 6milioni per progettare le infrastrutture chiave. E ora ne aggiungiamo altri sei. Acquaroli vuole superare le divisioni provinciali, dando priorità e collegamenti continui, con investimenti regionali e non più locali”.
L’assessore, candidamente, ammette: “Se devo scegliere una vacanza nel fine settimana, spesso evito il sud delle marche. Non sappiamo mai cosa accade. Ora abbiamo rispolverato la possibilità di avere la terza corsia. Nel piano industriale ci sono 2 miliardi per il tratto da Porto Sant’Elpidio a Porto d’Ascoli, con opere compensative che ci aiuteranno anche a fare altro, per una crescita omogenea dei territori, partendo da Ancona con porto, aeroporto e interporto”. E poi le bretelle dalla superstrada di Civitanova a Porto Sant’Elpidio, oltre al ponte che permetterà di arrivare dal casello elpidiense alla Lungotenna fermana: “pere finanziate che partiranno quanto prima”
Terza corsia: game, set and match
La riunione ha detto una cosa importante: “Basta con i convegni, basta con ipotesi irrealizzabili. Stimiamo – hanno ribadito in coro i sindaci, dalla Porrà a Pezzani, passando per Antognozzi e Massucci – chi si impegna per il territorio, ma qui è ora di concludere. La terza corsia si deve fare in sede”. Parole che fanno rumore, ma che finalmente compattano il fermano. Certo, non c’era Valerio Vesprini di Porto San Giorgio, ma il sindaco di Fermo Calcinaro si è subito aggiunto ai piccoli colleghi e quindi per i sangiorgesi non ci sono più margini di manovra, se non sulle opere compensative.
Cosa serve ora, si è chiesto Calcinaro. “Procedere con le progettazioni, per intercettare maxi finanziamenti. E battere cassa, sapendo che la Mezzina è il pezzo di t fondamentale per collegare l’ospedale. Dobbiamo chiudere le partite in essere, cominciando dalla terza corsia. La Regione sta accompagnando i territori nelle scelte e l’allargamento in sede è la più fattibile. Il mio Comune al tempo compì un errore di valutazione, magari in buona fede, ma sono passati 16 anni e ancora discutiamo. Bisogna agire, anche per andare incontro a una grande fetta di comuni che non ha neppure usufruito dei fondi sisma, trovandosi al confine di un cratere, vasto ma non abbastanza per includerli”.
Sorride finalmente Acquaroli, sperava proprio in questo. e se non fosse chiaro, il carico ce lo ha messo l’onorevole Lucentini: “Una cosa è certa, basta con convegni sull’arretramento dell’autostrada, parliamo di opere non invasive ma che valorizzano i borghi e tutto il territorio. Sì alla Mezzina e alla monti – mare, come al miglioramento della Valdaso, ma basta con l’idea di devastare le colline”.
Acquaroli va al ministero
Il presidente della regione incassa il mandato, che userà subito: “Al nuovo ministro dirò subito di lavorare sulla progettazione in sede, che ora è condivisa. Vi ringrazio per quanto state dicendo. Qui c’è chi dice no a miliardi di investimento che comportano tre metri di ampliamento per lato, per la stragrande maggioranza tra l’altro senza toccare l’infrastruttura. Ma sapere da voi sindaci che ora siete d’accordo, ci dà forza. Anche perché l’Abruzzo era stato chiaro, da Martinsicuro la voleva dove si trova. Continuando a parlare di questioni non realizzabili, avremmo anche rischiato di farci sorpassare dalla Puglia. Perché si può sempre decidere di partire coni cantieri da Bari anziché proseguire da Porto Sant’Elpidio. Ma ora siamo pronti”.
Prima di concludere, un passaggio sulla Mezzina lo fa. E chiarisce: “Il primo step è accordarsi con l’Anas per il passaggio di proprietà, poi verrà realizzato il progetto e se ci saranno i fondi partiranno i lavori. So che è importante, ma sono realista. Oggi le risorse ci sono per la Pedemontana, che arriverà fino a Servigliano e per le opere dette dall’assessore. Poi, nel mentre, troviamo fondi per migliorare la Valdaso e il fondo della Mezzina attuale. Tutto con realismo, sapendo che Fermano e Piceno devono pian piano rimontare l’enorme gap infrastrutturale”.