FERMO – L’’economia marchigiana ha un grande alleato: l’export. Domina, ovviamente, il settore farmaceutico. Ma dietro il mondo segnato dalla Pfizer di Ascoli Piceno, ci sono le vere Marche manifatturiere capitanate, come sempre, dalla moda.
"Una regione che punta sulla qualità e l'appeal delle proprie produzioni. I primi sei mesi dimostrano non solo di tenere, ma di migliorare rispetto al 2022 con 6,6 miliardi di euro (senza farmaceutico, ndr)” commenta Gino Sabatini, presidente della Camera di commercio delle Marche.
LA MODA
Che entrando nel dettaglio fa notare come senza farmaceutico il paragone con l’anno scorso sia segnato da un -0,2% a fronte di un +18% con tutte le voci conteggiate. L’occhio, leggendo i numeri, si ferma alla voce ‘tessile, abbigliamento, calzature’, con le scarpe che ovviamente sono la voce principale: nei primi mesi del 2023 vale quasi 1 miliardo e duecento milioni, in crescita del 15%. Un bel segnale in vista del Micam” prosegue il presidente camerale.
Che il calzaturiero funzioni lo dicono i dati provinciali. Se il nord delle Marche ha il segno negativo, nonostante il mobile, Ancona e Pesaro calano mediamente del 3%, il sud corre. Dopo Ascoli, che vola con la Pfizer (++44,9%) c’è Fermo, regno del calzaturiero, che chiude i primi sei mesi con un lusinghiero +12,8% e poi Macerata, che è anche polo delle pelli, con un +6,8%.
Il calzaturiero da solo vale nelle Marche 711 milioni di euro in crescita del 13,5%. “Uno scenario questo che incoraggia la presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali con il supporto della filiera istituzionale, pur tenendo a mente che questi sono dati complessivi che ricomprendono realtà che hanno visto raddoppiare il fatturato e altre che resistono”.
BANDO FIERE
La Camera segue passo passo le imprese e investe, come nel caso del bando fiere che nel 2022 ha aiutato 2mila imprese a prendere parte a 737 fiere in 88 Stati diversi (6 milioni stanziati). Nel primo trimestre del 23 le domande di contributo sono già quasi 700, per un valore complessivo che supera i 2 milioni di euro.
Ad analizzare i numeri è anche Paolo Silenzi, presidente di Cna Marche che punta il dito sul Paxlovid. “Un farmaco contro il Covid prodotto nello stabilimento ascolano della Pfizer ed esportato in tutto il mondo. Grazie a lui le Marche hanno superato i 12 miliardi di export. Ma anche togliendo il farmaceutico, con 6,6 miliardi restiamo in linea. Importante anche il segno più del settore mobile che cresce nelle Marche mentre cala in Italia del 3,7%”.
I PAESI
Esaminando invece i Paesi, spicca la Cina che con 3,6 miliardi è il primo cliente marchigiano. Ma preoccupa invece il calo dell’export regionale verso la Germania (-45,3), mercato chiave dei calzaturieri ma non delle griffe, il Regno Unito (-66,8) e gli Stati Uniti (-29,5), su cui la regione sta investendo anche tramite un progetto che vede protagoniste Svem e Linea.
Raffaele Vitali