FERMO – Prioritario inserire i minori nelle strutture scolastiche, fondamentale insegnare l’italiano agli adulti in modo che possano integrarsi. In azione è entrato il Centro Provinciale per l'istruzione degli adulti di Fermo, che ha sede all’interno dell’Itet Carducci Galilei, che ha organizzato corsi di Italiano per i rifugiati provenienti dall’Ucraina.
Un primo corso per 12 persone è partito dopo i primi arrivi, tre settimane fa. “Ora – sottolinea la dirigente Cristina Corradini – partirà un nuovo corso per 24 persone, grazie alla collaborazione con l’Ambito Sociale XIX che ha messo anche a disposizione un ampio spazio presso la propria sede”.
Il Cpia e l’Ambito sono due realtà consolidate che collaborano, forti anche di un protocollo d’intesa. Sono numerosi gli ucraini arrivati che hanno trovato un posto dove vivere grazie ai tanti connazionali che già vivono nel Fermano.
“Principalmente – aggiunge la dirigente – parliamo di donne con un livello di istruzione medio-alto. La guerra ha in molti casi interrotto il percorso di formazione, noi cerchiamo di sostenerne la crescita, sapendo che di fronte a noi abbiamo giovani preparati che hanno un solo obiettivo: tornare in Ucraina appena possibile”.
Avere a Fermo una struttura come il Cpia ha agevolato le procedure. La scuola è rivolta a stranieri e si muove su più livelli, dall’alfabetizzazione all’italiano avanzato, con contenuti di conoscenza civica, fino ai corsi per il diploma di scuola secondaria di primo grado.
“Un servizio – conclude la Corradini – in continua crescita. L’intesa che abbiamo raggiunto anche con la Prefettura, permette un’operatività molto alta nei confronti di varie nazionalità, inserite nel tessuto sociale e produttivo del territorio: la scuola fornisce gli strumenti, linguistici e culturali, necessari ad una migliore e proficua inclusione sociale. La guerra ha creato un flusso in ingresso imprevedibile, a cui cerchiamo di far fronte sia con attività di accoglienza sia di mediazione linguistica”.
r.vit.