FERMO – La pista di ghiaccio era davvero così necessaria? “In uno dei momenti storici più drammatici anche sul piano energetico, com'è il costo dell'energia elettrica, e di risorse, com'è l'approvvigionamento idrico, perché ostinarsi su una scelta che non trova più ragion d'essere? è questo l’esempio da parte di un ente pubblico?” si domandano Renzo Interlenghi e Alessandro del Monte, consigliere comunale il primo, segretario di Articolo 1 il secondo.
La critica verso il sindaco Paolo Calcinaro e la sua Giunta è chiara. “La politica non è assecondare i capricci, ma interesse collettivo, prospettiva, c’è l’immediatezza, ma c’è anche il domani. Invece, tutto si esaurisce nel quotidiano o poco più, nel consenso immediato connesso all’eterno presente”.
Quello che stupisce i due esponenti della sinistra di Fermo, è che Calcinaro non avrebbe questa volta il solito consenso plebiscitario, ma non ha esitato comunque. “La questione non è tanto e solo nel chi materialmente pagherà la valanga di quel bene così prezioso che è l'acqua e analogamente di corrente elettrica, ma richiama alla cultura morale”.
I due contestano anche la lettura ‘o così o niente’. “Non pensiamo che nulla andasse fatto per allietare le menti e gli animi della comunità nel periodo delle festività natalizie e per muovere qualcosa che favorisse presenze al commercio locale, anzi, ma proprio tale era la sfida, ovvero di progettare con sostenibilità e avvedutezza nella capacità d'una tradizionale-novità. Invece, arriva una ‘foresta’ non per sensibilità ambientale, ma per riempire i vuoti e dare sempre l’impressione del tutto esaurito”.
Ma ormai questo è. “Si poteva fare della piazza il luogo di scambio e confronto, invece si rivendica il fare. come se mettere da sette anni una pista di ghiaccio fosse una novità. La tecnologia del resto poteva e può venirci incontro dove si vuole, come sarebbe potuto essere anzitutto per minime luminarie a bassissimo consumo, soluzioni alternative che provenissero dalla stessa maggioranza che ha presenze creative. Fermo era di fronte alla possibilità di presentarsi più bella, ma si è scelta la soluzione obsoleta ed un po' kitsch” concludono Del Monte e Interlenghi.
