di Raffaele Vitali
FERMO - Seconda ondata di bonus alimentari per i cittadini di Fermo per alleviare l’impatto del Covid 19. “240mila euro a disposizione a cui sommeremo nostre risorse (200mila euro) anche per le micro imprese. Parliamo di tanti soldi, mezzo milione di aiuti entro fine anno in modo da coprire anche richieste che non rientrano come bollette e aiuti per gli affitti” sottolinea il sindaco Paolo Calcinaro.
Questa volta il Comune ha un sistema rodato, rispetto all’ondata improvvisa di marzo. “Agiremo su più direttrici. La prima è legata alle fragilità conosciute dai servizi sociali che otterranno risorse senza domande. Poi ci sono altre fragilità che passeranno per un colloquio da parte degli assistenti sociali”.
Una seconda parte di aiuti riguarda chi si trova in cassaintegrazione e con basso reddito familiare: “Priorità ai settori che più hanno sofferto le chiusure come i ristoranti, i bar, le pizzerie, i cinema, le piscine, palestre, teatri e discoteche”. Per questa fascia ‘cassaintegrati’ ci sarà un bando specifico. “C’è poi una terza fascia, quella degli invisibili, quelli che non sanno approcciarsi al servizio sociale. Daremo a sei associazioni e a 13 parrocchie un budget per essere vicini a queste persone”.
Ecco il piano pensato dall’amministrazione Calcinaro, con in prima linea l’assessore Mirco Giampieri e il dirigente Gianni Della Casa. “Faremo attenzione che lo stesso soggetto non aderisca a più linee di intervento. Ogni erogazione passerà per la tessera sanitaria, come fatto da Montegranaro”. Per la prima fascia è previsto anche un ‘accompagnamento’ e non solo l’una tantum da buono.
L’assessore entra nel dettaglio del ‘terzo settore’. “L’esperienza di marzo e aprile ci ha fatto capire che non tutti vogliono avere un colloquio con le assistenti sociali, sono frenati. L’idea di coinvolgere le associazioni del tavolo della povertà e le parrocchie è per andare incontro a chi ha difficoltà”. L’Ambito mette a disposizione la piattaforma che permette di veicolare le risorse attraverso la tessera sanitaria. “Per chi non rientra nelle tre fasce, ha sempre il colloquio con gli assistenti sociali a disposizione per far emergere la propria fragilità”.
I tecnicismi spettano a Della Casa. “A primavera abbiamo aiutato con i buoni alimentari 1613 famiglie, di queste 800 in vero disagio economico. Le altre legate a persone bloccate dalla pandemia. Oggi tre fasce per diversificare. Le famiglie estremamente povere e bisognose le conosciamo, per questo non dobbiamo farle partecipare a nuovi bandi. E parliamo di 230 famiglie che da lunedì avranno accreditata la prima mensilità del buono alimentare. Ribadisco ‘prima’ perché contiamo di dare una assistenza alimentare in media per tre mesi. Se ci saranno altri casi, possono chiamare lo 0734 284279/284346 e troveranno due ragazze del servizio civile che per un anno saranno a supporto dei servizi sociali”.
Uno sforzo importante per le casse comunali, soprattutto pensando alla fascia che non si rivolge ai servizi sociali ma sono in grande difficoltà, gli invisibili. “Parrocchie e associazioni avranno a disposizione 50mila euro. Ognuna avrà duemila euro di budget per aiutare una decina di famiglie prima di Natale con buoni tra i 100 e i 200 euro”.
Oltre ai 230 soggetti comunali, ci saranno quindi all’incirca 200 soggetti veramente bisognosi diversi che usufruiranno degli aiuti: per loro 190mila sui 240mila euro statali (140mila ai soggetti che il Comune accompagnerà per tre mesi, 50mila via parrocchie). Gli ultimi 50 mila, “che possiamo aumentare con i nostri fondi”, sono per i cassa integrati.
“Per questa fascia faremo un avviso pubblico semplificato che si apre a inizio settimana e resterà aperto per otto giorni e poi attraverso la piattaforma dell’Ambito che accredita l’importo sulla tessera sanitaria. La somma versata potrà essere usata in 57 esercizi commerciali, farmacie incluse”.
La situazione della cassa integrazione va certificata, ma va anche aggiunto il reddito di famiglia. Novità in tempo pandemico sono le convenzioni con le scuole superiori per l’alternanza scuola lavoro. “Dall’Itet le ultime richieste. Daremo la possibilità di partecipare da remoto alla gestione dell’avviso pubblico della piattaforma in modo da insegnare a degli studenti l’uso di un a piattaforma in smart working garantendo la privacy degli utenti” conclude Della Casa ricordando che in questi mesi, da marzo, gli aiuti non si sono mai fermati: Parliamo di diecimila euro a settimana per utenze e affitti. Nessuno viene lasciato solo”.