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8 anni

24 Agosto 2024

*Non si può pretendere di più da Guido Castelli, diciamolo. E non è che fosse così diversa la situazione per gli altri commissari alla ricostruzione. Nessuno ha la bacchetta magica, di certo l’attuale commissario ha tanti soldi e un sistema burocratico, quantomeno per metterli a terra, agevolato, anche dalla sua capacità amministrativa e politica.

Ma il fatto è sempre lo stesso: la ricostruzione non è lenta, ma lentissima. Ed evitiamo di paragonare le Marche al Friuli, a quei 19 anni per ricostruire un territorio devastato tanto quanto quello attuale. Una differenza sostanziale è che l’attuale cratere è più vasto.

Non si può, perché sono passati 50 anni da quella scossa e la tecnologia è cambiata, i sistemi di costruzione sono differenti, il potenziale politico e la popolazione è diversa. Anche perché altrimenti citiamo pure gli egizi e la loro capacità di costruire in 10-15 anni la piramide di Cheope. Saremo in grado di fare meglio? Di certo si deve fare meglio degli egizi e del Friuli.

Serve di più servono cantieri certi. In Italia, e nel cratere non si è da meno, le ruspe partono, ma poi difficilmente si sa quando finiscono. Anni per costruire una casa? Inaccettabile. I progetti devono accelerare, l’ufficio ricostruzione, che è stato arricchito di professionisti per lo più assunti a tempo indeterminato, o in procinto di, deve correre.

E le imprese devono fare il loro dovere, aprendo un cantiere e chiudendolo. Le difficoltà economiche sono comprensibili, ma se uno prende sei cantieri, per paura che magari uno si fermi per un ‘coccio’ o per la fine delle risorse, deve essere in grado di portarli avanti.

E poi i sindaci, Castelli da solo non può fare tutto. Servono lungimiranza e coraggio, oltre a una visione che vada davvero verso il futuro dei propri paesi. Lo ribadiamo, palazzetti, scuole, sale convegni, centri culturali sono bellissimi, ma è quello che serve per far restare le persone? Come disse una volta Della Valle: se non diamo lavoro, perché uno dovrebbe tornare a vivere qui?

Di questo si parla poco, di industriali illuminati se ne vedono sempre meno, e la logica del turismo, quindi dei borghi da vivere a intermittenza, è affascinante, ma di certo non ripopolerà di residenti un mondo meraviglioso che attende solo di essere rimesso nelle condizioni di vivere.

Condizioni che hanno come premessa le strade, internet, ripetitori e lavoro. Certo, se qualche casa passasse da cantiere ad abitabile non sarebbe male, ma questo lo sa anche Castelli. Che se mai volesse davvero correre per la regione Marche tra poco più di un anno, saprà fare ancora meglio.  

*direttore www.laprovinciadifermo.com

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