di Raffaele VItali
FERMO – Nessuna pizzeria marchigiana, per anni c’è stata solo Mamma Rosa di Ortezzano, tra le prime cento d’Italia della guida più influente al mondo: 50 Top Pizza. Ma ben undici rientrano nella seconda classifica della guida, quella delle pizzerie eccellenti, che va a premiare chi è a un passo dal paradiso.
Tra le undici, tre sono fermane: Mamma Rosa di Ortezzano, con il suo pizzaiolo Marcelo D’Erasmo, Alberto Farina di Lido di Fermo e Controluce a Porto Sant’Elpidio, la creatura degli chef stellati Ferracuti e Abou Zaki che hanno in Emanuele Mennella il mago del forno. Le altre: tre picene, La Scaletta, Anema e Paglià, due di Civitanova Marche, Duca 26 e Alto Bordo, due doriche, Ama e Cavò, una pesarese, Farina.
E proprio Controluce è quella che ha stupito, visto che è nata da poco. “Un grandissimo risultato che ci sprona a fare a meglio ma soprattutto a soli 6 mesi dall’apertura è molto inaspettato. Dopo il premio novità dell’anno Italia per identità golose ora anche questo. Siamo orgogliosi di aver portato a Porto Sant’Elpidio una eccellenza marchigiana riconosciuta a livello nazionale. Grazie al team e ai clienti, oltre 20mila da quando abbiamo servito la prima pizza” commenta Richard Abou Zaki.
Entrando nel giudizio della guida, queste le parole usate per Albero Farina: “La location è tipica dei locali che sorgono lungo il litorale. Con un ampio spazio all’aperto per godere delle serate estive. Il personale è cortese, disponibile e preparato. Servizio puntuale. Gustosi gli antipasti. La pizza di Alberto Farina è contemporanea e coniuga la napoletanità con farciture innovative. L’impasto della pizza è soffice; il cornicione superbo; la base sottile”.
Per Mamma Rosa, invece, questo il motivo per entrare tra le ‘pizze eccellenti’: “Disciplinare STG Specialità Tradizionale Garantita, impasto fragrante, cornicione morbido, farcitura con materie prime di qualità e abbinamenti attraenti. Fra le Speciali, da provare la Pedasina, con la cipolla tipica di Pedaso e la provola di bufala marchigiana. La Margherita, una garanzia. Le pizze creative di Marcello D’Erasmo esaltano il territorio: Pizza O’live, un omaggio all’oliva ascolana, e la Capricciosa Top, che celebra i prodotti dei Sibillini”.
Infine, Controluce: “Una pizzeria dall’effetto wow all’interno dell’ex cinema del centro di Porto Sant’Elpidio. La coerenza è il filo conduttore: dai dettagli all’interno della location al menu di pizze e drink. La pizza è napoletana, con l’impasto lievitato minimo 24 ore. Notevoli gli abbinamenti con i cocktail. Interessanti le pizze dolci. Accanto la cucina a vista c’è la Room Pizza Experience per menu degustazioni. Nonostante i tavoli particolarmente ravvicinati, l’atmosfera in sala è suggestiva grazie a design, luci, immagini di film cult nel maxischermo e musica spesso live”.
Tornado invece alla Top 50, al primo posto ci sono I Masanielli di Francesco Martucci a Caserta, e Diego Vitagliano Pizzeria a Napoli. Al secondo posto Confine a Milano, di Mario Ventura e Francesco Capece, a cui va anche il premio speciale Pizzaiolo dell’Anno 2024 – Ferrarelle Award. Il terzo gradino del podio è occupato da I Tigli di Simone Padoan, a San Bonifacio. Poi si torna al sud con Ciro Salvo. La guida 50 Top Pizza Italia 2024 è composta da 670 indirizzi totali.
“Un mondo, quello della pizza in Italia – spiegano i tre curatori di 50 Top Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere – che diventa sempre di più centrale nei temi gastronomici del nostro Paese e che è diventato un incubatore di idee e nuovi format, con una qualità sempre maggiore proprio nel concetto di pizzeria a 360°. L’Italia è il secondo Paese nel mondo per chilogrammi di pizza a persona consumati in un anno con più di 7 kg, superato solo dagli Stati Uniti, con un consumo medio pro capite di più di 13 kg”.
