di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – E dopo 40 anni, svelato il mistero delle pizzette di Walter, le più amate di Porto Sant’Elpidio: le mani di Gabriella.
È proprio così, Walter e Gabriella Catalini sono insieme da sempre, nella vita e nel lavoro, e ieri hanno tagliato il traguardo dei 40 anni di attività. Insieme sono semplicemente le ‘pizzette’ di Walter in piazza Garibaldi.
Ascoltarli è come immergersi dentro una sagra familiare, sono un po’ come Sandra e Raimondo, uno dice una cosa, l’altra rilancia, uno riprende, l’altra corregge o ci mette il carico. Il risultato, però, è la perfezione, quella che hanno trovato nell’assembleare gli ingredienti, quella che gli ha permesso di sposarsi, mettere al mondo tre figli e vederli crescere senza mai lasciare quella piccola pizzeria che sembra sempre più grande di quel che è.
A loro il sindaco Nazareno Franchellucci ha voluto dedicare, insieme con l’assessora Patrizia Canzonetta, il giusto riconoscimento: “Anni non facili gli ultimi eppure loro son qui e continuano a portare avanti un’attività. Un momento che merita di essere raccontato anche per spronare chi ha voglia di investire in città, sapendo che dietro un successo ci sono impegno, dedizione, lavoro e tanti sacrifici personali”.
La parola sacrifici torna spesso quando a parlare è Walter. “Sono tanti, ancora di più per chi non conosce i giorni di festa come chi gestisce una pizzeria”. Negli ultimi sei anni il centro è stato riqualificato e nuove attività hanno aperto. “Ma c’è chi ha scommesso sul cuore di Porto Sant’Elpidio tanto tempo fa, anche quando c’erano posti migliori. Anzi, sono proprio loro due diventati un attrattore di persone per la loro qualità. E poi hanno saputo rendere la loro pizzetta riconoscibile, hanno davvero reso il loro prodotto unico”.
Merito tra tanti quello dell’unicità. “Ero ragazzina e mangiavo la pizza di Walter. Il loro locale ha permesso che il commercio si mantenesse e soprattutto sono stati uno sprone a chi doveva scegliere. Da prima pizzeria della città a una delle tante, ma con un prodotto che resta di per sé iconico” prosegue la Canzonetta.
Poi inizia lo show di marito e moglie, che si guardano, interagiscono, si sovrappongono, sono una quattro stagioni piena di ingredienti e senza crosta bruciata. La storia. “Il mio primo pensiero è al paese, oggi città: merita il mio grazie. Siamo partiti con cipolla e rosmarino, con la farina di Ercoli. Ma poi gli anni sono passati e bisognava aggiornarsi, cambiare le farine. Oggi ne usiamo tre tipi, tutto grano marchigiano” spiega Walter Catalini.
Ha vissuto intere generazioni: “Quello che mi soddisfa è che i bambini che entravano con i nonni trent’anni fa, oggi tornano con i loro figli. Li guardi e pensi, ma sei tu? Ne sono passati davvero di anni”. E tanti chiedono ‘ma ancora lavori?’. “Certo, ho ridotto, lavoro meno. la verità è che il merito al 70% è della moglie”. Ma lei replica puntuale: “Anche l’80”. Insomma, è la signora Gabriella la vera regina del forno, ma poi davanti c’è il sorriso di Walter. “Che vuoi farci, lui guardava le signorine, io la pizza. Questa è la verità” scherza Gabriella.
Non sono due figli d’arte, entrambi arrivano dal mondo delle scarpe: “Walter lavorava in un calzaturificio. Mia zia, Norina che oggi ha 97 anni, aveva una pizzeria quando ancora funghi e carciofi non erano previsti. E anche io facevo le scarpe, ma proprio non mi piaceva. Quando aveva deciso di chiudere mi propose di andare a provare, per vedere se mi piaceva. A dire il vero – prosegue Gabriella – avrei voluto fare la parrucchiera, ma era un’occasione da non far scappare”.
E così, ha chiamato Walter e l’ha convinto a cambiare vita. “Per fortuna avevamo i nostri genitori ad aiutarci, altrimenti con due bambini appena nati sarebbe stato difficile poter passare tutto quel tempo in pizzeria. Avevo 27 anni e mi sono messa in gioco”.
È stato l’inizio della loro avventura, era il 1982. “Ho imparato anno dopo anno a scegliere ingredienti, rappresentanti. Bisogna lavorarci, non è facile” ribadiscono. Il futuro è garantito. La figlia più grande, Michela, oggi lavora con loro in pizzeria. Gli altri due hanno fatto scelte diverse, “ma anche Cristina e Gianluca per San Crispino verranno ad aiutare”. Anche perché di giovani che hanno voglia di fare davvero il mestiere del pizzaiolo, che non conosce i giorni festivi, non se ne trovano.
Il lavoro c’è, la pandemia ha colpito, ma ora tutto è ripartito. “In media vendiamo 6-700 pizzette al giorno. diventano mille la domenica, difficile fare un calcolo durante San Crispino. Ma questo significa tanto, tantissimo lavoro”. E quello per lo più spetta a Gabriella, che nel ‘buco’ più amato di Porto Sant’Elpidio ha la parte più operativa.
Il connubio perfetto, chi fa e chi sa vendere, che ha portato la ‘pizzetta di Walter’ a livelli mitologici. “E non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, come non abbiamo mai pensato di smettere”. Neppure la malattia li ha fermati, non appena Walter si è ripreso da un delicato intervento di trapianto, eccoli di nuovo insieme. “E dove va ormai, sono 40 anni ormai tra casa e lavoro che ci sopportiamo” conclude Gabriella guardando con gli occhi ancora innamorati il suo Walter, il front man di una famiglia nata con la passione del lavoro.
La targa ora troneggia in pizzeria, ma la vera festa ci sarà domenica alle 17: tutti invitati, pizza e birra gratis, “perché vogliamo che chi ci ha fatto vivere questi bellissimi 40 anni gioca con noi”.