di Francesca Pasquali
FERMO - «Il pensiero va a quanti hanno sofferto fino all'estremo sacrificio per lasciare alle giovani generazioni un'Italia unita, indipendente, libera, democratica. L'intero popolo italiano guarda con sentimenti di commozione a tutte le vittime delle guerre.
La loro memoria rappresenta il più profondo e sincero stimolo ad adempiere i doveri di cittadini italiani ed europei». È uno stralcio del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il 4 novembre, letto stamattina dalla prefetta Vincenza Filippi. A Fermo, le celebrazioni per la Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate sono cominciate alle 9 con la messa in duomo. Poi, il corteo di istituzioni civili e militari sé spostato davanti al monumento ai Caduti, dov'è stata deposta una corona d'alloro.
Dopo l'esecuzione degli inni d'Italia e d'Europa, è stata letta la nota commemorativa della Federazione italiana tra le associazioni combattentistiche e partigiane, che ha ricordato «l'eroismo dei nostri soldati che combatterono e caddero fino al raggiungimento della vittoria», ribadito «l'importanza di trasmettere alle giovani generazioni la memoria storica quale monito e testimonianza perché non si ripetano più gli orrori del passato» e manifestato «riconoscenza alle forze armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati nell'adempimento del proprio dovere in Italia e all'estero».
A seguire, la prefetta ha letto il messaggio Mattarella, che ha ricordato i 160 anni dell'Unità d'Italia, i 150 di Roma capitale, i 100 del trasferimento al Vittoriano del Milite Ignoto e i 75 della Repubblica, «momenti fondamentali della nostra storia», che cadono tutti quest'anno.