di Raffaele Vitali
Torna, puntuale, il 25 aprile: la Festa della Liberazione. Il giorno è stato scelto come simbolo della Resistenza, il giorno in cui nel 19945 l’occupazione tedesca e fascista comincia a traballare con la rivolta della popolazione di Milano e Torino guidata dai partigiani (nella foto la prima pagina del Corriere della Sera da ilpost.it).
Un giorno simbolo che è alla base della libertà e della democrazia dell’Italia. Un giorno che si può spiegare con tre semplici parole, sfogliando l’Enciclopedia Treccani, che ci fanno capire come da 79 anni sia la festa di tutti. Basta riconoscersi in poche e semplici parole, che vanno misurate ma solo usate.
Antifascismo
s. m. [comp. di anti-1 e fascismo]. – Atteggiamento di opposizione politica, culturale o militante al fascismo, sia come ideologia sia come regime: l’a. dei fuoriusciti, dei gruppi clandestini. In senso storico, reazione morale e politica di partiti e gruppi alla dottrina e alla prassi del fascismo al potere. Anche, l’insieme degli oppositori politici al fascismo.
Democrazia
s. f. [dal gr. δημοκρατία, comp. di δῆμος «popolo» e -κρατία «-crazia»]. – Forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi; forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata per mezzo di rappresentanze elettive, e che garantisce a ogni cittadino la partecipazione, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico
Liberazióne s. f. [dal lat. liberatio -onis]. – 1. L’atto, il fatto di liberare, di liberarsi o di essere liberato (da una soggezione, da un male, da un vincolo, da un controllo (…) La fine dell’occupazione tedesca e la caduta dei governi collaborazionisti, nei paesi invasi nel corso della seconda guerra mondiale, per le vittorie degli Alleati e l’azione dei movimenti partigiani.